Die lustige Witwe (La vedova allegra) di Franz Lehár nella messinscena firmata da Damiano Michieletto con la direzione musicale Stefano Montanari
Torna alla Fenice, dopo trent’anni di assenza, Die lustige Witwe (La vedova allegra) di Franz Lehár. L’operetta in tre atti su libretto di Victor Léon e Leo Stein sarà in scena in un nuovo allestimento realizzato dalla Fondazione Teatro La Fenice in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma, con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e il light design di Alessandro Carletti. Stefano Montanari condurrà l’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Proposta in lingua originale, con sopratitoli in italiano e in inglese, l’operetta sarà in scena in pieno periodo di Carnevale, il 2, 4, 8, 10 e 13 febbraio 2018. La recita di giovedì 8 febbraio alle ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.
Basata sulla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac del 1861, Die lustige Witwe debuttò al Theater an der Wien di Vienna il 30 dicembre 1905 sotto la guida dello stesso Franz Lehár (1870-1948). Il compositore austriaco di origine ungherese all’epoca ancora non aveva raggiunto il successo: la direzione del teatro, piuttosto scettica riguardo l’esito del nuovo spettacolo, consentì una messinscena fatta con pochi mezzi e accettò di malavoglia la richiesta da parte dell’autore di un organico orchestrale completo di arpa, glockenspiel e musicisti in scena, molto più ricco rispetto alla consuetudine del genere musicale. Se il debutto riscosse un tiepido successo – tanto che rimase celebre la frase rivolta al compositore dai critici e dal teatro stesso al termine della recita: «non si offenda, questa non è musica» – via via che le repliche si susseguivano il trionfo esplose e con esso la popolarità internazionale di Lehár. Ad oggi, La vedova allegra è uno degli spettacoli più rappresentati al mondo e viene considerata l’operetta per antonomasia.
Il grande classico del repertorio operettistico, solitamente in scena nella traduzione italiana, viene proposto in lingua originale e con cast di madrelingua. «L’operetta in italiano diventa subito operetta in senso brutto, con i pregiudizi – spiega il regista Damiano Michieletto, alla sua settima produzione con la Fenice –. In originale si prende più sul serio, lo spettatore deve fare un passo per avvicinarsi. L’operetta tradotta in italiano sembra un po’ frivola. Si pensa: vabbè, si balla e si canta. Elementi che io non ho tolto, per far emergere la storia. E la storia parla di soldi: c’è una ricca ereditiera e tutti ambiscono ai suoi soldi». E la regia proporrà alcuni spunti di attualità, in particolare «il tema dei piccoli investitori senza risparmio da un giorno all’altro, e il sogno di soluzioni facili. […] Faccio partire la storia nella banca dello stato del Montenegro, una banca piccola che compete con le altre. L’ambasciatore diventa il direttore della banca che fa un appello agli investitori per salvarla, vuole che uno dei clienti sposi la riccona».
«La scrittura di Lehár mi risulta estremamente affascinante – commenta il maestro Stefano Montanari, a proposito della partitura – perché non si limita a proporre sonorità effettistiche ma mira molto più in alto. Anche per questo mi propongo di ‘sdoganare’ l’operetta dal suo essere considerata uno spettacolo di serie B. Almeno studiando La vedova allegra non credo affatto che sia così. Altrimenti non si spiegherebbe il grande successo che ha ottenuto, e ancor meno come sia entrata non dico nei repertori, che è un dato evidente, ma ‘nelle orecchie’ di tutti».
Nel cast figurano, per i ruoli principali, il soprano Nadja Mchantaf nei panni della ricca ereditiera Hanna Glawari e il baritono Christoph Pohl in quelli del conte Danilo Danilowitsch; Franz Hawlata interpreterà il barone Zeta, il soprano Adriana Ferfecka sarà Valencienne, Karl-Heinz Macek sarà Njegus.
Ecco il dettaglio delle recite: venerdì 2 febbraio 2018 ore 19.00 (turno A), domenica 4 febbraio 2018 ore 15.30 (turno B), giovedì 8 febbraio 2018 ore 19.00 (turno E); sabato 10 febbraio 2018 ore 15.30 (turno C); martedì 13 febbraio 2018 ore 19.00 (turno D).
Photo©Michele Crosera